1907-2007 Un Mondo Una Promessa

Tra avventura e sogno

Febbraio 5th, 2005 Posted in Dal reparto

Foto di gruppoIn attesa che uno dei tanti esploratori prepari il suo racconto, sveliamo un po’ cosa ne è stato di questi 8 capisquadriglia e vicecapisquadriglia, che hanno deciso di sfidare il freddo di questi giorni per avventurarsi nei meandri di Cava Ispica.
Se si dovesse riassumere tutto con 2 parole, penso che quelle del titolo bastino. Si è infatti giocato tutto tra sogno e avventura.
Immediata partenza dopo la riunione di reparto per arrivare puntuali alla chiesa di S. Elena, dove abbiamo partecipato con vera gioia alla S. Messa, cercando di offrire il nostro piccolo contributo per animarla. La tappa successiva è stata Cava Ispica. Fortunatamente abbiamo avuto la possibilità di dormire dentro ed evitarci una notte in tenda, che, seppur esperienza avventurosa, in questi giorni di freddo ai limiti dello 0 sarebbe stata poco felice. Quindi, presa conoscenza del luogo, abbiamo subito messo l’acqua sui fornellini per la nostra cena calda.
Dopo aver messo a tacere lo stomaco, la serata ha avuto in programma una lunga chiacchierata. Il primo argomento è stato il Campo Estivo. Di che tipo di Campo Estivo ha bisogno il nostro Reparto, le nostre squadriglie? Sono stati analizzati i pro e i contro delle varie possibilità (dentro? fuori? avventura? tecnica?) per convergere ad una soluzione temporanea (in attesa del confronto con le idee del reparto femminile) ritenuta dalla maggioranza quella più giusta e di cui il reparto ha veramente bisogno. Cioè un campo estivo fatto non molto lontano per avere la possibilità di avere a disposizione il materiale per sperimentare nuove tecniche e nuove avventure, che superino la banalità per stupire.
Dai sogni sul Campo Estivo siamo passati al Sogno, quello con la S maiuscola. Gli 8 capi e vice sono stati infatti telespettatori della trasmissione “Intervista alla storia” dove si vedevano un giornalista e un anziano signore che – a detta di qualcuno – somigliavano ad un caporeparto e un suo aiuto del Modica 2. L’anziano signore era un certo John Machinwa, medico in pensione, politico, scrittore e opinionista. Intervistato dal giornalista, ha avuto la possibilità di raccontare la sua vita, che grazie ai sogni che si susseguivano è stata ben spesa per migliorare la condizione del suo villaggio inizialmente, della sua Nazione in seguito e del mondo intero alla fine. John Machinwa è stato testimone di come “imparare a sognare”, un modo per migliorare sempre ciò che ci sta attorno senza perderci nelle banalità. Il confronto successivo alla visione della “trasmissione” prodotta dalla Compagnia “Staff Capi Reparto Greenpeace” è stato ricco di spunti personali, anche se verso la fine si è affievolito per la stanchezza. Così, dopo la preghiera della Compieta, tutti a nanna.
Domenica 6 Febbraio, ore 06:45.
Suona il risveglio mentre il gelo fa da padrone fuori la porta. Chiamati dalla sfida di un ignoto percorso, abbiamo un’ora di tempo per sistemarci, fare colazione e lasciare il posto. Così, puntuali alle 8:00 io e Daniele, zaini in spalla, prendiamo la strada. Breve momento di panico per chi, col solito ritardo, deve ancora sistemare le ultime cose. Comunque bastano pochi passi veloci che il gruppo è compatto per partire alla volta di Ispica, seguendo il percorso che attraversa tutta la Cava fino al Parco Forza.
Passo scout, qualche accenno di canti sulle labbra (prima o poi riusciremo ad avere un reparto maschile canterino??) e la strada si macina sotto i piedi. Il gruppo dimostra di avere davvero delle forze nascoste, dato che addirittura alcuni tratti vengono percorsi correndo, e questo ci ha dato la possibilità di recuperare del tempo prezioso per fermarci. Fermarci per riposare? Ma no! Per arrampicarci lungo il costone roccioso per esplorare alcune delle stupende grotte di Cava Ispica. A dire il vero questa operazione è stata tentata 2 volte. La prima con successo (e potete vedere il risultato dalle foto). La seconda invece siamo partiti inerpicandoci tra i rovi, con 2 capireparto (ma poi chi saranno mai?) sicuri di trovare delle grotte nascoste tra la vegetazione. Ma la ricerca non è andata a buon fine…
Comunque, dopo quasi 4 ore di cammino dalla partenza, siamo finalmente arrivati al Parco Forza. Da lì, raccogliendo le ultime forze rimaste in corpo, siamo saliti fino alla piazza di Ispica, dove abbiamo concluso l’uscita. Ecco come sono stati sperimentati, attraverso l’avventura, il sogno (=arrivare alla meta) e il metterci tutte le forze per raggiungerlo!
Dario